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sabato 6 ottobre 2012

28ENNE MALTRATTATA DAL CONVIVENTE: UOMO DENUNCIATO DALLA POLIZIA DI VASTO

Una donna 28enne, di origini argentine, madre di due bambini piccoli, in seguito all'ennesimo episodio di maltrattamenti ha trovato il coraggio di denunciare agli uomini del Commissariato di Polizia di Vasto il convivente.
Per le ferite riportate nell’aggressione, la donna è stata costretta a rivolgersi ai medici del pronto soccorso dell'ospedale San Pio di Vasto.
A seguito del referto medico redatto per i traumi riportati dalla vittima, la Polizia ha avviato le indagini del caso.
Nel corso delle indagini, coordinate dal Dirigente del Commissariato di Polizia di Vasto Dr. Cesare Ciammaichella, è emerso che i maltrattamenti subiti dalla giovane erano reiterati nell’arco di almeno due anni e che, come spesso succede in questi casi, non erano stati denunciati per paura di subire violenze peggiori o forse nella speranza che tutto si ricomponesse e che i figli potessero avere una famiglia normale.
Più volte infatti, si era verificato che, dopo i violenti maltrattamenti da parte del convivente, la donna avesse trovato rifugio nell’abitazione della propria madre perché terrorizzata dall’uomo, ma poi era sempre tornata a casa.
L’ultimo episodio di violenza, ma soprattutto il lavoro di assistenza e informazione da parte della Polizia hanno convinto la vittima che denunciare il convivente era l’unica cosa da fare.
L’uomo, identificato per S.F., di anni 28, come la donna di origini argentine, ma da tempo residente in Italia, è stato deferito alla locale autorità giudiziaria.
Dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia e nel caso in cui l’uomo dovesse insistere con i suoi comportamenti rischierà di essere punito con la reclusione da 1 a 5 anni.
La Polizia invita tutte  le donne e i bambini vittime di violenze e di maltrattamenti a rivolgersi senza indugio al Commissariato.
In collaborazione con le associazioni di volontariato e con i servizi sociali degli enti locali si sta comunque lavorando per vincere la resistenza delle vittime ad aprirsi e a denunciare i maltrattamenti subiti, come nell’episodio menzionato.

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